giovedì 27 dicembre 2018

PSICOLOGIA


La maggior parte degli studiosi ritiene che lo sviluppo cognitivo sia in stretta relazione con lo sviluppo fisico-motorio e con lo sviluppo affettivo e sociale del bambino.
Ma vi sono alcuni processi fondamentali che caratterizzano lo sviluppo cognitivo.
Jean Piaget (1896-1980) ha evidenziato l’importanza delle strutture della mente, che hanno un ruolo fondamentale per l’acquisizione di informazioni nel processo di conoscenza della realtá.
Lo sviluppo mentale del bambino è un continuo equilibrarsi, un passaggio da uno stato di minor equilibrio ad uno superiore. Piaget considera lo sviluppo mentale come una continua costruzione, in cui agiscono alcune funzioni costanti (bisogno fisiologico, affettivo..) a delle strutture variabili, che si modificano per raggiungere l’equilibrio.
Tali strutture non sono innate, ad eccezione di alcuni riflessi e meccanismi percettivi, ma si sviluppano con l’interazione con l’ambiente, in modo progressivo, quindi è possibile distinguere diversi stadi di sviluppo.
Ad ogni stadio compaiono nuove strutture che permettono l’acquisizione delle conoscenze.
Ogni azione corrisponde ad un bisogno.
Per Piaget ci sono due meccanismi fondamentali per lo sviluppo: l’assimilazione e l’accomodamento.
L’equilibrio tra i due è detto adattamento.
Gli stadi individuati da Piaget sono validi nella progressione, ma non sempre corrispondono le etá da lui indicate.
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Vygotskij
Il principale esponente dell’approccio “storico-culturale” nato in Russia, era Lev Vygotskij.
In corso vi era la rivoluzione sovietica e lo studioso si occupò dei mutamenti sociali in atto,  in particolare di tematiche relative all’istruzione, educazione, differenze nello sviluppo cognitivo.
Secondo l’approccio storico-culturale nello sviluppo dell’individuo contribuivano i fattori storici, sociali e culturali.
Lo sviluppo in questa prospettiva è l’esito delle attività e delle interazioni sociali. Il contesto storico e culturale fornisce strumenti e segni (ad es. il fuoco, la scrittura, le tecnologie) che facilitano il processo di sviluppo.
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Bruner
Lo psicologo Jerome Bruner ha approfondito lo studio del funzionamento della mente umana e si è posto in contrapposizione al comportamentismo.
Egli ha diretto la sua attenzione verso i significati che gli individui attribuiscono alla realtà.
Lo psicologo si rifà alla teoria motivazionale, secondo cui l’interazione col mondo esterno viene guidata principalmente dalle condizioni in cui si trova l’organismo e dalle sue necessità o motivazioni.
Il significato attribuito ad un determinato stimolo, ne influenza la percezione.
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