Lezioni e dispute.
Il fulcro dello studio e dell'insegnamento era costituito dalla tradizionale "lettura" (lectio) di testi, scelti per la loro autorevolezza e dalla "disputa" (quaestio) che da un certo momento in poi, costituì il carattere specifico di quel periodo scolastico, che contraddistinse la cultura dell'epoca.
La lettura era per i medioevali, l'attività principale di apprendimento.
Una buona lettura facilità la comprensione e su ciò si costruisce la memoria, chiave di volta per capire la realtà che ci circonda e " rendersi conto da soli di tutto".
I testi erano quelli di Prisciano, Donato, Sirio per la grammatica; i Dicta Catonis per le narrazioni; le Sacre Scritture e le Sentenze di Pietro Lombardo per la teologia; le opere di Platone e Aristotele ne furono permesse la diffusione e la conoscenza; i sopravvissuti trattati scientifici, matematici, medici dell'antica Grecia.
La lettura non solo era una tecnica specifica di studio, ma rappresentava la strada maestra per la conoscenza della "verità " .
L'architrave di ogni disciplina era il libro o i libri che trasmettevano teorie, principi e nozioni.
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